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La quotazione è espressa in euro e si riferisce al prezzo per l’argento nuovo al miglior prezzo ottenibile.
I prezzi sono riferiti ai mercati finanziari, momento per momento.
A questi vanno sottratti i costi del negozio, della fonderia, della logistica e le tasse.
Questa è la quotazione della Borsa di Londra per l’argento nuovo. Le valutazioni personalizzate ai tuoi oggetti preziosi vanno fatte in negozio.
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L’argento 925 è chiamato e conosciuto anche con il nome di Argento Sterling. La composizione di questa particolare lega è garantita con 925 parti minime di argento e 75 massime di qualunque altro metallo. Nella lega del 925 uno dei metalli maggiormente utilizzato è il rame, preponderante su tutti gli altri. È comunque usato anche lo zinco, ma in percentuali massime dello 0,5%.
Nella lega argento 800 la composizione è formata da 800 parti minime di argento puro e 200 parti massime di rame e altri minerali. Nell’argento 835 è invece usato per coniare moltissime monete, come ad esempio le vecchie 500 lire con le tre caravelle coniate dalla Zecca italiana nel 1957.
Impiegato soprattutto per creare monili e gioielli, l’argento è una delle leghe più utilizzate e apprezzate in gioielleria. La sua lucentezza non eguali e si è sempre assicurato un posto d’onore sugli scaffali e nelle vetrine dei gioiellieri di tutto il mondo. In gioielleria è impiegato soprattutto l’argento 925.
Si tratta di una lega nella quale su 1000 parti, 925 sono di argento puro, le rimanenti invece formate da altri metalli. Tra questi in particolare il rame, presente nella percentuale del 7,5%
Il rame, così come altri minerali, sono aggiunti perché l’argento in purezza sarebbe un metallo troppo duttile e malleabile per essere correttamente lavorato.
Formando invece una lega in abbinamento con altri materiali, diventa più resistente e durevole, preservando comunque ogni propria caratteristica di bellezza. Maggiore è la percentuale degli altri metalli, minore sarà comunque la lucentezza finale.
Ogni oggetto in argento riporta un marchio, o un punzone, che ne garantisce la qualità e la purezza. Tutti i paesi del mondo hanno una propria disciplina legale che ne regola la materia a tutela degli acquirenti. Simboli e punzoni hanno forma e dimensioni diversi a seconda dello stato e del periodo di riferimento.
In Inghilterra, ad esempio, dal 1544 il simbolo dell’argento non è un numero (925 o 800), ma è rappresentato dalla figura di un leone passante a sinistra. In Italia invece la simbologia si è differenziata a seconda del periodo di riferimento. La legge del 5 febbraio 1934 stabilì, in via definitiva, due diversi punzoni. Il primo doveva indicare il titolo racchiuso in un ovale e il secondo conteneva il numero dell’argentiere e della provincia, separati da un fascio littorio e racchiusi in una losanga tronca. Dal 1944 è eliminato il fascio littorio e rimane invariato il sistema del doppio punzone. Nel ’68 il punzone subisce una leggera modifica.
La losanga tronca diventa un esagono allungato in cui compare la stella a simboleggiare la Repubblica, devono ancora essere presenti il numero e la provincia dell’argentiere. Questa la punzonatura tutt’ora vigente. Nel 1999 è stata aggiunta una variante che prende in considerazione gli oggetti prodotti in diverso materiale e ricoperti in argento. Quindi, quando l’argento è la sola copertura a lamina esterna dell’oggetto, il punzone deve riportare la lettera R racchiusa racchiusa in un quadrato.
La lettera indica “riempito di altro materiale non prezioso”. Vicino alla R deve essere indicata la quantità d’argento minima e massima seguita da una g (grammi). Il punzone è molto importante per gli oggetti in argento, perché ne certifica qualità e provenienza. Il marchio segna anche la tracciabilità dell’oggetto ed è solitamente impresso, in caratteri piccoli, sulla base degli oggetti stessi, in una zona poco visibile. Questo per evitare di avere effetti negativi sull’estetica complessiva del monile.
Visto come funzionano marchi e punzonature, apriamo una piccola parentesi per la R 925. Questa fa riferimento agli oggetti realizzati con altro metallo non prezioso e successivamente ricoperti con una sottile lastra in argento 925. Il rivestimento è elettrolitico di argento 1000/°°°. Lo spessore del rivestimento è difficile da determinare e, di conseguenza, da valutare.
Di recente sono apparsi oggetti prodotti in minerali non pregiati e ricoperti in argento 925 che riportano sulla superficie, un numero che indica, in modo approssimativo, i grammi di argento impiegati. Rimane comunque un’indicazione alquanto approssimativa.
La quotazione dell’argento 925 è legata a quella del metallo puro. Questa è determinata dalla Borsa di Londra, il mercato più importante al mondo dove avviene la compravendita di questo metallo prezioso. Il silver fixing, vale a dire il prezzo che viene fissato per la commercializzazione dell’argento, così come avviene per la quotazione oro, è stabilito dai maggiori operatori che trattano questo metallo. Tra questi ricordiamo, ad esempio, la Société General di Parigi, la Banca Macatta di Scozia e la Deutsche Bank.
La quotazione argento stabilita, è applicata in tempo reale a tutti i mercati borsistici che trattano questo bene rifugio. Il valore è espresso in dollari all’oncia troy. Questo perché l’argento è una lega dalla quale va sottratto al valore del metallo puro, una percentuale corrispondente a quella del materiale legante. Questo calcolo vale per tutti i gioielli in argento e per i pezzi di argenteria. La detrazione però diventa maggiore nel caso di rivendita di un pezzo in argento 925 usato.
Riconoscere se un oggetto è in argento non è molto difficile. Alla prova della calamita non verrà attirato dal magnete.
Essendo un metallo particolarmente duttile, provando a piegarlo dovrebbe risultare cedevole. Se invece non da segni di cedimento alla forzatura, qualche dubbio sulla reale natura dell’oggetto, è lecito porselo.
Altro segno distintivo dell’argento è l’ossidazione. Esposto all’aria infatti, questo metallo si ossida facilmente e velocemente, andando a formare una leggera patina nera sulla superficie. Se strofinando con un panno si notano delle tracce nere, allora si tratta di argento 925, o puro.
Qui trovi la quotazione dell’oro al grammo.